Cosa è la Radiestesia
La radiestesia non è una cosa misteriosa, complicata o esoterica. Non viene usata per sapere il futuro,
parlare con i morti o sapere se la moglie ci tradisce. Al contrario, è la capacità che ogni essere umano ha
di ascoltare se stesso e l’ambiente in cui vive. E’ la dimostrazione che siamo esseri multidimensionali.
La radiestesia ci permette di percepire e di valutare il mondo di informazioni ed energie invisibili che ci
circonda. Utilizza per le sue indagini bacchette, piastre, pendoli di tutti i tipi, tutti strumenti che non hanno come alcuni credono poteri propri, ma servono esclusivamente ad amplificare le reazioni neuromuscolari del radiestesista mentre interroga la sua sensibilità.
Dagli esperimenti compiuti in America facendo degli encefalogrammi, si è scoperto che il radiestesista
durante il suo lavoro usa tutte le onde cerebrali conosciute in vario grado (alfa, theta, delta, ecc) senza
espanderne una in particolare come avviene ad esempio per il meditante o per la persona impegnata nel
fare calcoli. Questo perché deve farsi guidare dall’intuito ma anche fare domande, ricercare, pensare
attivamente.
“Il fenomeno radiestesico consiste in una interazione tra le radiazioni emesse dall’oggetto in studio e particolari centri recettori esistenti nell’organismo dell’operatore. Lo stimolo fisico, prodotto da queste radiazioni sulla cute e sugli organi di senso, tradotto in stimolo elettrico dall’apparato nervoso, agisce sui centri cerebrali, i quali, a loro volta, agiscono sui muscoli dell’operatore. Costui inconsciamente aziona il pendolo, che funge così da rilevatore della microattività neuromuscolare.”
(Prof. Dott. Fernando Bortone, “La radiestesia applicata alla medicina” edizioni Vannini).
D’altronde il movimento inconscio muscolare si conosce da tempo e viene usato anche nell’ipnosi. La
ricerca radiestesica può essere usata per indagare tutto ciò che fa parte della nostra vita, dall’ambiente
in cui viviamo, al cibo che mangiamo, e molto altro valutandone gli effetti positivi o meno su di noi.
Due delle sue possibilità più apprezzate sono quella di trovare l’acqua e le energie nocive provenienti dalla terra (faglie, vene acquifere, nodi e molto altro) che possono essere assai pericolose e causa di grande disturbo per le persone, soprattutto se si trovano sotto il loro letto.
Forse non tutti sanno che la radiestesia non è solo analisi, ma anche azione, quella che è chiamata
radiestesia “attiva”: ad esempio, è possibile usare il pendolo e l’intento per mandare trattamenti,
informare l’acqua o per modificare in meglio le energie degli ambienti e delle persone.
Poi abbiamo una radiestesia detta “fisica” i cui pionieri sono stati Chaumery, De Belizal, Morel, e
tanti altri studiosi vissuti nella metà del ‘900, che si avvale di pendoli speciali e di antiche conoscenze
riguardo alle forme e alle loro emissioni, ora portata avanti dall’architetto egizio Ibrahim Karim con la
sua BioGeometria. La sua particolarità è che il pendolo in questo caso non è usato come mezzo per
ottenere una risposta ma di per sé, come rilevatore ed emettitore di energie. Se quindi è impostato sulla
ricerca di una vena d’acqua si metterà a ruotare automaticamente se posto su un terreno sotto cui
scorre una vena d’acqua. Karim è riuscito con semplici oggetti di plastica di forma particolare a
neutralizzare le emissioni nocive elettromagnetiche che stavano dando problemi seri ad un intero
paese in Svizzera.
E infine, esiste una radiestesia “spirituale” che indaga in profondità blocchi e problemi della nostra vita
attuale e passata aiutandone l’evoluzione. Una radiestesia in grado di dare una vera e propria svolta alla
vita di una persona, rendendola consapevole del problema e neutralizzandolo.
Storia della Radiestesia
“Radiestesia” è una parola coniata dall’abate Bouly alla ne dell ’800, unendo i due termini: raggio (radium) e percezione (stesis), per definire la scienza che studia la sofisticata e misteriosa capacità radiestesica.
Secondo gli antichi radiestesisti infatti da ogni oggetto partirebbe un raggio in grado di raggiungerci e comunicarci le sue caratteristiche. Insomma, il mondo ci guarda ed è a nostra disposizione, come disse il grande radiestesista ingegner Zampa. E’ solo attraverso la focalizzazione dell’intento che l’operatore seleziona ciò che desidera conoscere.
Già nell’antica Cina di 4000 anni fa l’imperatore non disdegnava di farsi ritrarre mentre con una bacchetta in mano cercava dei minerali preziosi. Se passiamo dall’Oriente al più vicino Egitto, sappiamo che è stato trovato un pendolo in grés in una antica tomba, che ancora oggi viene riprodotto ed usato con il nome di pendolo egizio, in quanto capace di emettere delle vibrazioni particolari.
Non tutti sanno che la radiestesia non è solo usare un pendolo per cercare qualcosa: esistono anche pendoli che, grazie alla loro particolare forma, irradiano delle energie speciali. E gli egiziani avevano scoperto molto rispetto alle emissioni delle onde di forma.
Sappiamo che gli antichi druidi celtici usavano le bacchette. In definitiva, attraverso i secoli, in tutti i popoli e le culture, dalle più semplici alle più complesse, troviamo tracce di queste conoscenze, seppur limitate a personaggi particolari o a classi specifiche (maghi, sciamani, religiosi, studiosi).
La Chiesa cattolica ha sempre vantato molti radioestesisti tra i suoi rappresentanti. Molti missionari in Africa utilizzano la radiestesia per trovare l’acqua. Si devono ai sacerdoti i primi studi seri sull’argomento: oltre all’abate Bouly che le ha dato il nome, citiamo il parroco svizzero Mermet, autore di un magnifico libro sulla radiestesia, che ha creato un pendolo che porta il suo nome, e più recentemente lo straordinario padre Bortone, missionario in Cina e membro dell’Accademia dei Lincei.
Un altro grande rappresentante italiano della radiestesia è stato l’ingegner Zampa; in Belgio i fratelli Servranx, nella metà del ‘900 con la loro rivista hanno riunito i radiestesisti di mezza Europa mentre in Francia la Maison de la Radiestesie divenne un faro per tutti gli appassionati. In America la radiestesia è attualmente al massimo della crescita e della ricerca.
Cosa è il Biotensor
è un particolare biorilevatore ideato dal Dott. Oberbach, uno strumento di grandissima sensibilità. Consiste in una manopola di metallo collegata ad un filo rigido d'acciaio, alla cui estremità sono attaccati dei puntali a spirale o ad anello. Un cavo di collegamento permette il contatto diretto con il paziente o l'oggetto di studio. Ogni componente è ricoperto d'oro 24 K.
Può essere utilizzato per misurare il livello dei chakra, i corpi sottili, per diagnosi o aiuto nelle scelte, o per verificare se un determinato cristallo o rimedio è utile al nostro organismo in quel momento.
Particolarmente adatto il suo utilizzo in geobiologia, bioarchitettura, erboristeria, medicina e indagini archeologiche.
Ritenuto, nel 1997, da una commissione di esperti: medici, naturopati, farmacisti, erboristi etc. il miglior biorilevatore presente sul mercato europeo.
Cosa è il pendolo
in questi video che qua allego, ma che potete trovare sul mio canale Youtube, fornisco un vero e proprio mini-corso su cosa è il pendolo e come imparare ad utilizzarlo.
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