Vedremo che gli elementi vengono suddivisi in 4 o 5 a seconda che la tradizione sia orientale o occidentale, ma approfondendo meglio scopriremo che in realtà le differenze non sono poi così marcate.
Tradizione occidentale
I "Quattro elementi" hanno origine in antichissime dottrine religiose e pagane.
Per comporre il tetragono degli elementi l’uomo si è limitato ad osservare le travolgenti forze della natura associabili con i quattro "elementi": "terra", "acqua", "aria" e "fuoco".
Originati da un caos primordiale i 4 elementi sono alla base dell’ordine delle cose, della Natura e dell’Universo.
Ogni elemento non può esistere senza l’altro, avendo la capacità di mutarsi l’uno nell’altro. Ogni cosa nell’Universo, a livello macrocosmico e microcosmico, è disposta secondo un preciso equilibrio.
Se ai 4 elementi vengano assegnate qualità fisiche: la terra è la metafora della solidità, l’acqua della coesione, il fuoco della temperatura, l’aria del movimento e lo spazio rappresenta la dimensione cosmica che comprende gli altri quattro elementi ricordati. Il fuoco è l’agente di collegamento naturale tra il microcosmo e il macrocosmo.
Il fuoco è un elemento dinamico in quanto genera trasformazioni: in particolare il fuoco tende a purificare tutte le cose, elevandole ad un livello di perfezione maggiore. Racchiude in sè il principio maschile, che tutto permea e tutto vivifica, che inciterebbe ad un’azione distruttrice se non fosse moderato dagli altri elementi. Infatti alla forza del fuoco si oppone l’acqua, elemento femminile e passivo, che scorrendo verso il basso lo rallenta o lo spegne, rinsaldando quel che il fuoco dilata, mitigandone forza distruttrice.
Unendo il simbolo del fuoco, triangolo con punta in su, e il simbolo dell’acqua, triangolo con punta in giù, si forma una stella con sei raggi (un’esagramma, raffigurazione grafica del Sigillo di Salomone e della Croce alchemica).
La stella a sei punte è il simbolo dell’evoluzione e dell’involuzione, dell’eterna unione dell’energia con la materia, il cui prodotto è il ritmo, l’armonia.
L’energia che scaturisce dal fuoco è il principio stesso della vita.
L’aria rappresenta tutto ciò che è gassoso, inodore, insapore e comburente.
Tra tutti gli elementi è quello più sottile, in quanto invisibile, non può essere afferrata e trattenuta.
L’aria è lo spazio intangibile che avvolge e permea l’intero universo, l’invisibile che respiriamo, perciò è l’energia vitale senza la quale non ci sarebbe la vita.
La sua sede è il mondo sottile intermedio tra il cielo e la terra.
Secondo la tradizione antica il primo elemento superiore è il fuoco (il più leggero e mobile), l’aria è il secondo elemento superiore, nel quale avvengono le trasformazioni che coinvolgono gli elementi inferiori l’acqua e la terra. Infatti, l’aria in coppia con il fuoco, ne condivide le polarità attive e maschili.
L’elemento aria è un simbolo sensibile della vita invisibile, in quanto tale è un elemento purificatore.
L’aria rende rigogliosa e fertile la natura.
Geometricamente l’aria è rappresentata da un triangolo equilatero con vertice in alto, sbarrato orizzontalmente.
L’acqua ha una grande valenza esoterica è la sorgente della vita.
Nella forma di pioggia rende fertile e feconda la terra. Infatti la goccia, l’infinitamente piccolo, contiene l’infinitamente grande, come il seme contiene tutte le informazioni per lo sviluppo della vita che ne consegue.
L’acqua rappresenta il femminile per eccellenza, in quanto è estremamente adattabile, passiva e ricettiva. Infatti allo stato liquido è flessibile, cambia la sua forma, adattandosi alle circostanze, aggirando gli ostacoli che incontra nel suo cammino.
Dalla sorgente giunge al mare, diventando prima torrente e poi fiume in un processo di continua trasformazione che è la sua vera forza.
L’acqua scorre nelle profondità della terra, trapassando la materia oscura e densa, per poi tornare in superficie, maestosa e piena di energia.
Nella teoria dei quattro elementi tradizionali l’acqua si pone al terzo posto: dopo il fuoco e l’aria e prima della terra.
Questa posizione tra l’aria e la terra le spetta per quanto riguarda il movimento consentito dalla sua struttura, geometricamente un triangolo equilatero rovesciato con il vertice verso il basso, mentre l’elemento più immobile e più facilmente plasmabile è la terra, la più solida di tutti gli elementi, rappresentata simbolicamente dal quadrato.
La terra è l’elemento di tutta la natura, nei suoi tre regni minerale, vegetale e animale, considerata da molte tradizioni il più sacro e divino tra gli elementi, in quanto simboleggia la materia primordiale.
La Terra è materna in quanto accoglie la vita, fertile e creativa, nutriente e rigogliosa.
L’uomo è un elemento facente parte di questo universo composto dai 4 elementi, uno dei figli della terra stessa, una particella inserita in un contesto più ampio.
La teoria dei quattro elementi naturali secondo gli antichi Greci
Mi limito a citare solo i nomi dei pensatori fondamentali:
Pitagora, famoso filosofo e matematico, dispone i primi quattro numeri naturali nella forma di un triangolo equilatero così da formare una piramide con dieci punti e identificare il simbolismo dei 4 elementi nella cosiddetta Tetraktys.
Partendo dall’alto, nella Tetraktys si trova il punto che rappresenta l’unità e che viene fatto coincidere col fuoco. I due punti, che rappresentano la dualità, corrispondono all’aria. I tre punti, che rappresentano la superficie piana, la creazione, corrispondono all’acqua. I 4 punti, che rappresentano la materialità, corrispondono alla terra. La Tetraktys racchiude quindi l’intera natura dell’universo.
Ippocrate, medico che rivoluzionò il concetto stesso di medicina, adatta la teoria dei quattro elementi naturali alla natura umana, associando agli elementi i nostri quattro umori di base: bile gialla (fegato) associata al fuoco; sangue (cuore) all’aria; flegma (testa) all’acqua; e bile nera (milza) alla terra. L’equilibrio di questi elementi porterebbe al buon funzionamento dell’organismo, mentre il dominare dell’uno o dell’altro determinerebbe la malattia.
A questi elementi corrisponderebbero anche quattro tipi di temperamenti/personalità: il malinconico, nel quale predomina la bile nera, è magro, debole, pallido, avaro e triste; il collerico, che ha un eccesso di bile gialla, è magro, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo; il flemmatico, con eccesso di flegma, è robusto, pigro, lento e sciocco; il tipo sanguigno, nel quale predomina il sangue, è robusto, allegro, goloso, socievole, dedito ad una sessualità giocosa. A loro volta ai temperamenti/personalità si possono associare le 4 stagioni e le altrettante fasi della vita, dalla giovinezza alla vecchiaia.
Aristotele, famoso filosofo, poi, aggiunge un quinto elemento, molto importante: la Quintessenza, o Etere, che costituisce la materia delle sfere celesti, l’essenza del mondo celeste, eterno, immutabile, trasparente.
L'etere o akasha, o, come già detto, più comunemente spirito, è l’elemento dello Spirito-Dio-Universo, un ponte tra il fisico e lo spirituale. Nei modelli cosmologici, lo spirito è la materia transitoria tra il regno fisico e il regno celeste. Nel microcosmo, il trait d’union tra corpo e anima. Non possiede simboli standard nonostante i cerchi siano comuni a tante filosofie/religioni, così come le ruote a otto raggi e le spirali.
Gli elementi nell’astrologia occidentale
È poi noto a tutti come nell’astrologia occidentale, i segni zodiacali vengano suddivisi nei quattro elementi: Fuoco (Ariete, Leone, Sagittario); Aria (Gemelli, Bilancia, Acquario); Acqua (Cancro, Scorpione, Pesci); Terra (Toro, Vergine, Capricorno).
Alchimia
In alchimia i 4 elementi– Fuoco, Aria, Acqua, Terra esprimono dei significati di ordine sia fisico che metafisico. Empedocle li chiamò rizómata – radici – di tutte le cose, cioè elementi base di cui è costituito tutto il creato. Si tratta di immagini archetipiche, che descrivono le leggi cosmiche che governano l’universo e le forze primordiali da cui esso ha preso forma. E dalla loro interazione è possibile pervenire alla Quintessenza, la sostanza principale di cui è composta la Pietra filosofale.
Prima di procedere con la descrizione di ciascuno dei quattro elementi, mi addentro per un momento nel simbolismo della Croce. La comprensione di questo ideogramma darà la chiave di lettura del significato nascosto nella loro rappresentazione.
Da un punto di vista figurativo la Croce risulta dall’incontro di una linea verticale ed una orizzontale. La linea verticale rappresenta l’ascensione, mentre la linea orizzontale esprime il senso del giacere. Il punto di intersezione tra le due linee riproduce invece la sintesi attiva delle due forze, vale a dire il “luogo” in cui metaforicamente deve essere ricercata la Quintessenza.
I sensi dell’ascendere e del giacere si mantengono anche nella rappresentazione di Fuoco, Aria, Acqua, Terra. Da un punto di vista simbolico Fuoco e Aria ascendono, mentre Acqua e Terra precipitano. Parallelamente negli ideogrammi di Aria e Terra si registra un arresto, che a livello figurativo è dato dal trattino orizzontale. Questo ci dice molto sul significato che assume ciascuno degli elementi naturali.
Secondo il pensiero magico, i quattro elementi possono rappresentare delle energie attive o passive e si suddividono secondo un preciso ordine gerarchico. Come suggerisce il loro ideogramma, Fuoco e Aria sono elementi attivi. Essi esprimono energie sottili, di ordine spirituale e sono considerati superiori rispetto agli altri due. Acqua e Terra invece sono elementi passivi, inferiori, che hanno la capacità di abbassare gli altri due.
L'elemento fuoco
Il Fuoco è l’elemento gerarchicamente più importante. In Alchimia esso rappresenta una forza attiva, maschile, creatrice e viene messo in relazione con il Sole e con l’Oro. Si tratta di un agente vivificatore e purificatore, la cui ascensione è sinonimo di virilità e stabilità. Ma il fuoco è anche il principale artefice di tutte le metamorfosi che avvengono a livello fisico e spirituale.
L'elemento aria
Al pari del Fuoco, l’Aria è un elemento maschile. Tuttavia, essa è simbolicamente attraversata da un tratto orizzontale che esprime un arresto del moto ascensionale Fuoco. In questo senso essa rappresenta il punto di incontro tra il fisico e il metafisico. Inoltre, da un punto di vista ermetico l’Aria è associata al Mercurio androgine, emblema del sapere, della conoscenza e dell’intelletto.
L'elemento acqua
L’Acqua è un elemento femminile e passivo e rappresenta la caduta e la discesa. Da un punto di vista alchemico l’Acqua è associata al Mercurio originario e alla Luna. Essa è l’elemento che precipita quando Dio disse sia fatta la luce “e la luce fu”. Si tratta del Caos primordiale e della contingenza, vale a dire una forza indifferente al bene e al male che sfugge al controllo della volontà umana.
L'elemento terra
in ordine gerarchico la Terra è l’ultimo dei quattro elementi. Il trattino orizzontale che ne attraversa l’ideogramma rappresenta un arresto del moto discendente dell’Acqua. A livello ermetico l’elemento Terra è l’equivalente dei simboli Sale, Corpo e Pietra. Nell’uomo questo elemento è quello che determina la visione corporea del mondo, vale a dire la percezione sensoriale. In questa prospettiva, la Terra è l’unico elemento che può essere davvero conosciuto dall’uomo comune.
I 4 elementi e la psicologia: la teoria della personalità di Jung
Secondo Jung, esistono quattro funzioni psicologiche di base: pensare (elemento aria), sentire (elemento acqua), intuire (elemento fuoco) e percepire (elemento terra).
In ogni individuo, una o varie funzioni hanno un’enfasi particolare.
Ad esempio, se una persona è impulsiva, secondo Jung, questo dipende dal fatto che le funzioni dell’intuire e del percepire sono predominanti su quelle del sentire e del pensare.
A partire dalle quattro funzioni di base, Jung ritiene che si formino due grandi tipologie di carattere: l’introverso e l’estroverso.
Ciascuno ha caratteristiche specifiche che lo distinguono dall’altro.
Carattere di tipo estroverso (elemento “maschili” fuoco e aria)
Il tipo estroverso ha le seguenti caratteristiche:
Il suo interesse si concentra prima sulla realtà esterna che sul mondo interiore.
Le decisioni vengono prese tenendo in considerazione l’effetto che hanno sulla realtà esterna e poi sull’esistenza.
Le azioni dipendono da ciò che gli altri possono pensare.
L’etica e la morale si costruiscono sulla base di ciò che predomina nel mondo.
I tipi estroversi sono persone a cui va bene qualsiasi ambiente, ma faticano ad adattarsi davvero.
Sono suggestionabili, influenzabili e tendono ad imitare.
Hanno bisogno di farsi vedere e di sentirsi riconosciuti dagli altri.
Carattere di tipo introverso (elemento “femminili” acqua e terra)
il tipo introverso ha queste caratteristiche:
Prova interesse verso sè stesso, verso i suoi sentimenti e pensieri.
Orienta il suo comportamento in base a ciò che prova o sente, anche se va in direzione opposta a quella della realtà esterna.
Non si preoccupa troppo dell’effetto che le sue azioni possono causare sull’ambiente circostante. Si preoccupa soprattutto che le sue azioni lo soddisfino interiormente.
Ha difficoltà ad accettare e ad adattarsi all’ambiente. Tuttavia, se riesce ad adattarsi, lo fa davvero e in modo creativo.
I tipi di personalità
A partire dalle funzioni psicologiche di base e dai due tipi fondamentali di carattere, Jung individua 8 tipi di personalità ben distinte.
Le persone appartengono all’uno o all’altro tipo. Una mescolanza, in pratica, dei 4 elementi.
Queste personalità sono:
Riflessivo estroverso
La personalità riflessiva estroversa corrisponde a individui razionali e obiettivi che agiscono quasi esclusivamente in base alla ragione. Considerano certo e sicuro solo ciò che è supportato da sufficienti prove evidenti. Sono poco sensibili e possono anche arrivare ad essere tiranni e manipolatori con gli altri.
Riflessivo introverso
Il riflessivo introverso è una persona dalla grande attività intellettuale che, però, ha difficoltà a relazionarsi con gli altri. Solitamente è un tipo ostinato e tenace quando si tratta di raggiungere i propri obiettivi. A volte è considerato un disadattato, inoffensivo e allo stesso tempo interessante.
Sentimentale estroverso
Le persone con grande capacità di comprensione e di stabilire relazioni sociali sono i sentimentali estroversi. Tuttavia, faticano ad adattarsi e soffrono quando vengono ignorati da chi fa parte del loro ambiente. Sono molto abili nella comunicazione.
Sentimentale introverso
La personalità sentimentale introversa corrisponde a quella delle persone solitarie e con grande difficoltà ad instaurare relazioni con gli altri. Possono essere lunatici e malinconici. Fanno tutto il possibile per passare inosservati e amano restare in silenzio, ma sono comunque molto sensibili alle necessità altrui.
Percettivo estroverso
Gli individui percettivi estroversi hanno una debolezza particolare per gli oggetti a cui attribuiscono addirittura qualità magiche, anche se in modo inconsapevole. Non si appassionano alle idee, ma al modo in cui corpi concreti prendono forma. Ricercano il piacere al di sopra di ogni cosa.
Percettivo introverso
È un tipo di personalità proprio dei musicisti e degli artisti. Le persone percettive introverse fanno particolare attenzione alle esperienze sensoriali: attribuiscono grande valore alla forma, al colore, alla consistenza… Il loro è il mondo della forma come fonte delle esperienze interiori.
Intuitivo estroverso
Corrisponde al tipico avventuriero. Le persone intuitive estroverse sono molto attive ed inquiete. Hanno bisogno di molti stimoli di qualsiasi tipo. Sono tenaci quando vogliono raggiungere i loro obiettivi e, una volta ottenuti quelli prefissati, passano a quello successivo dimenticandosi del precedente. Non hanno molto a cuore il benessere di chi li circonda.
Intuitivo introverso
Sono estremamente sensibili agli stimoli più sottili. La personalità intuitiva introversa corrisponde al tipo di persone che quasi “indovinano” ciò che gli altri pensano, sentono o sono disposti a fare. Amano fantasticare, sono sognatori e idealisti. È difficile per loro “stare con i piedi per terra”.
Tradizione orientale
Concezione tibetana
Nella concezione del mondo del Bön, l'antica religione autoctona del Tibet, tutti i fenomeni possono ricondursi a cinque sacri elementi: terra, acqua, fuoco, aria e spazio.
Lo studio delle loro interazioni domina la cultura tibetana e costituisce la base della medicina, dell'astrologia, della psicologia e delle tradizioni spirituali dello sciamanesimo.
La teoria dei cinque elementi è un antico concetto filosofico tibetano utilizzato per spiegare la composizione e la natura fisica e fenomenica dell’universo.
Questa teoria ha una certa importanza sia nella metafisica buddhista che nella medicina tibetana. Secondo questa teoria tutti i fenomeni – sia a livello microcosmico che macrocosmico – dipendono sulle stesse basi materiali, ovvero i cinque elementi: Terra (Sa), Acqua (Chu), Fuoco (Me), Aria (rLung) e Spazio (Nam-kha). Dal punto di vista tibetano (e comunque in generale secondo tradizioni orientali) persino un atomo è composto da tutti questi elementi: il peso dell’atomo viene dall’elemento Terra, la sua coesione dall’elemento Acqua, l’energia dell’atomo viene dall’elemento Fuoco, il movimento delle particelle subatomiche proviene dall’elemento Aria e lo spazio in cui queste particelle dimorano costituisce l’elemento Spazio. L’elemento Spazio è quella realtà infinita in cui il mondo samsarico (la cosiddetta realtà fenomenica, il mondo delle forme) con i suoi infiniti universi si estende secondo le dieci direzioni: le quattro direzioni cardinali, le quattro direzioni intermedie, lo zenit ed il nadir.
A differenza del pensiero occidentale in cui non è contemplato come tale, nella filosofia indiana e tibetana lo Spazio (akasha in sanscrito) è considerato un elemento a tutti gli effetti. I cinque elementi sono classificati non in base al tipo qualitativo di materia ma secondo la predominanza di stato.
L’acqua è un esempio di questo principio: come ghiaccio, nel suo stato solido, è una manifestazione dell’elemento Terra; quando viene liquefatto diventa elemento Acqua; quando diventa vapore dopo essere riscaldato, diventa un’espressione dell’elemento Fuoco; il vapore forma le nuvole esprimendo l’elemento Aria; infine la formazione delle nuvole avviene nell’elemento Spazio. A livello microcosmico i cinque elementi compongono il nostro corpo, oggetto di studio della medicina tradizionale orientale (con delle piccole differenze a seconda della corrente di pensiero).
Le cavità del corpo umano (naso, trachea, tratti respiratori, esofago, etc.) sono legate all’elemento Spazio. L’elemento Aria governa non solo il movimento del respiro, ma anche il battito del cuore, i movimenti muscolari e la contrazione degli organi. L’apparato digerente è collegato all’elemento Fuoco, oltre alla temperatura corporea e al metabolismo. Le strutture solide (ossa, muscoli, pelle, capelli, etc.) derivano dall’elemento Terra. I succhi gastrici, la salivazione, la formazione del sangue sono manifestazioni dell’elemento Acqua.
Concezione Buddhista
Nella metafisica buddhista i 5 elementi costituiscono invece una degenerazione dell’energia illuminata dei cinque Dhyani Buddha, i "Buddha Primordiali" che rappresentano le cinque qualità primarie del Dharmakaya, ovvero la Mente Illuminata, l’Assoluto.
Quando l’energia del Dharmakaya, a causa di un processo non chiaro e misterioso, viene corrotta dall’ignoranza della propria vera natura (detta in altri termini, quando l’energia dell’Assoluto cessa di riconoscersi come parte dell’Assoluto stesso), ecco che l’energia del Buddha primordiale decade nell’elemento corrispondente. Così Vairochana è origine dell’elemento Spazio, Amogasiddhi dell’elemento Aria, Amithaba dell’elemento Fuoco, Ratnasambhava dell’elemento Terra e Akshobya dell’elemento Acqua.
Nella cosmogonia tantrica questi cinque elementi creano l’universo samsarico in cinque fasi. Secondo il Kalachakra Tantra – importante testo del Buddhismo Vajrayana – la prima fase è costituita unicamente dalla presenza dell’elemento Spazio (il Mandala dello Spazio Vajra, il cui mantra è EH), che permette agli altri elementi di danzare e interagire in esso; poi, a causa del karma collettivo degli esseri senzienti (dell’universo precedente, ovviamente) si manifesta l’energia dell’Aria (il Mandala del Vento Vajra, il cui mantra è la sillaba YAM); per la circolazione dell’Aria si crea una frizione che produce calore e quindi il Fuoco (Mandala del Fuoco Vajra, il cui mantra è la sillaba RAM); a causa del Fuoco si produce vapore e quindi Acqua (Mandala dell’Acqua Vajra, mantra WAM); dalla solidificazione dell’Acqua si produce infine la Terra (Mandala della Terra Vajra, mantra LAM).
Ayurveda
Secondo la scienza Ayurveda, ovvero uno dei sistemi di medicina naturale più antichi tramandati dall'uomo, ogni cosa presente nell’universo è costituita da 5 elementi: etere, aria, fuoco, acqua e terra. Questi elementi sono energie più sottili delle molecole e degli stessi atomi. Assieme danno forma a tutto ciò che vediamo: alberi, piante, rocce, esseri umani e anche le stagioni.
Queste 5 energie, differiscono tra di loro per densità e vibrazione.
L’elemento più sottile è l’etere, che condensando diventa aria. L’aria muovendosi causa frizioni che generano calore o fuoco. Il fuoco a sua volta genera umidità che condensandosi dà origine all’acqua. Questa si condensa diventando terra: il più denso degli elementi.
L’elemento terra rappresenta tutta la materia visibile solida e conferisce permanenza, stabilità e rigidità. Nel corpo umano la terra genera i tessuti, le ossa, i denti e la struttura della cellula.
L’acqua la troviamo in tutto ciò che è umido: ad esempio il sangue e i fluidi all’interno e all’esterno delle cellule.
Il fuoco si mostra in tutto ciò che è caldo, acido o ha a che fare con la combustione: ad esempio gli enzimi della digestione o la temperatura corporea.
L’aria è il vento. Mobile e dinamico, nel corpo governa tutte le azioni di movimento interno ed esterno.
Infine l’etere è lo spazio in cui tutte queste cose accadono.
I cinque elementi vanno a costituire anche i tre umori, o meglio, i tre dosha, che sono alla base dell’Ayurveda, il cui equilibrio preserva la salute dell’essere umano.
Anche i composti utilizzati nella farmacologia ayurvedica sono fatti dai cinque elementi, e gli elementi prevalenti saranno utilizzati per bilanciare quelli squilibrati nel corpo umano, condizionando così la scelta del farmaco da parte del medico.
Medicina tradizionale cinese
Secondo gli antichi cinesi, tutto l’Universo è fatto da cinque elementi fondamentali: metallo, legno, acqua, fuoco e terra.
Questa teoria è una conseguenza di quella dello Yin-Yang perché i cinque elementi sono il risultato dell’interazione di Yin e Yang che, alternandosi e combinandosi fanno nascere sempre una nuova entità.
Quindi, non si fa riferimento ai cinque elementi base che si possono trovare ovunque in natura, ma è una metafora, ci si riferisce ai cinque modi attraverso cui l’energia vitale, il Qi (di cui lo Yin e lo Yang sono le due polarità) si esprime nell’universo: sono semplicemente rappresentazioni delle cinque fasi di movimento del Qi (Yin-Yang).
La prima fase corrisponde all’energia a riposo, in un estremo stato di quiete e concentrazione. Questa fase è identificata con l’Acqua, in quanto l’acqua è un elemento che, se indisturbato, diviene spontaneamente calmo e statico.
La seconda fase è lo sviluppo della prima: se l’energia è completamente in quiete, ha un enorme potenziale, che prima o poi si manifesta. Questa seconda fase corrisponde dunque all’esplosione dell’energia ed è rappresentata dal Legno, in quanto gli alberi tornano in attività in primavera, dopo il riposo invernale.
L’esplosione di attività nella fase Legno non dura per sempre, prima o poi l’energia si stabilizza ed inizia una fase di equilibrio in cui l’energia fluisce con uniformità mantenendosi costante. Questa terza fase corrisponde al Fuoco, in quanto il fuoco è un elemento in grado di sostenere un alto livello energetico per lunghi periodi.
Mentre il Fuoco rilascia tutto il suo potenziale energetico inizia la genesi della quarta fase, in cui l’energia si condensa. È la fase del Metallo. È rappresentata dal metallo in quanto esso è in uno stato di energia altamente condensata.
La quinta fase energetica corrisponde al momento in cui sopraggiungono equilibrio, armonia e interconnessione tra tutti gli altri quattro stati energetici. Questa fase finale è rappresentata dalla Terra, ovvero il frutto della combinazione degli altri elementi.
La caratteristica più importante di queste Cinque Fasi è il loro rapporto reciproco, che permette ad ogni fase di promuovere o di inibire l’attività delle fasi ad essa collegate. In base a questa caratteristica, i cinque elementi sono collegati tra loro in un Ciclo Creativo o di nutrimento e un Ciclo di controllo o di opposizione.
Nel Ciclo Creativo o di nutrimento ciascun elemento genera e viene generato da un altro elemento, cioè ognuno viene alimentato e rafforzato da un altro e a sua volta alimenta e rafforza un altro, secondo il seguente ordine: Acqua, Legno, Fuoco, Terra, Metallo così come avviene in natura.
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